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Nuove possibilit� di cura per il carcinoma renale
I risultati della ricerca condotta presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell�Universit� di Pisa e il Sunnybrook Research Institute dell�Universit� di Toronto sono stati pubblicati sulla rivista �Science Translational Medicine�
Dalla ricerca nuove speranze di cura per il carcinoma renale. Sulla rivista internazionale �Science Translational Medicine� sono stati appena pubblicati i risultati di uno studio condotto presso il Sunnybrook Research Institute dell�Universit� di Toronto e la Divisione di Farmacologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell�Universit� di Pisa che per la prima volta prospettano una terapia efficace per il tumore renale resistente al trattamento. Il carcinoma renale (Rcc) � infatti un cancro normalmente considerato resistente alle chemioterapia tradizionale ed � attualmente trattato con terapie biologiche mirate, sebbene purtroppo anche l�efficacia di queste molecole sia limitata da una resistenza intrinseca e acquisita da parte delle cellule tumorali.
�I risultati preclinici di questo studio condotto in parte anche nel nostro laboratorio � ha spiegato Guido Bocci dell�Ateneo pisano che ha lavorato insieme a Teresa Di Desidero, assegnista dell�Universit� di Pisa e co-primo autore dell�articolo - hanno dimostrato che la combinazione di topotecano �metronomico� (un chemioterapico classico somministrato a basse dosi giornaliere e dunque con minore tossicit� per i pazienti) e di pazopanib (una terapia biologica che inibisce la vascolarizzazione delle cellule cancerose) sia molto efficace per contrastare sia il tumore primitivo sia la malattia metastatica, in particolare come terapia adiuvante postchirurgica, a fronte invece di una assenza di effetto del pazopanib o del topotecano somministrati singolarmente. Abbiamo potuto dunque verificare che i due agenti combinati hanno determinato un significativo blocco della malattia metastatica, mentre dopo la sospensione del trattamento si � verificata la progressione del tumore�.
A livello metodologico, la ricerca ha utilizzato linee cellulari umane di Rcc resistenti alle terapie e in grado di metastatizzare spontaneamente in sedi tipiche come le ossa, i polmoni ed il sistema nervoso centrale, creando dei modelli in vivo che mimassero in modo molto realistico l�andamento della malattia.
�Questi risultati � ha concluso Guido Bocci - suggeriscono la possibilit� di prendere in considerazione questo tipo di combinazione per future valutazioni cliniche nella malattia metastatica precoce o in fase avanzata, anche per i tumori apparentemente intrinsecamente "resistenti" ai farmaci biologici o alla chemioterapia, aprendo la strada per nuovi studi clinici in pazienti non altrimenti trattabili�.
Il progetto di ricerca, che dalla sua ideazione alla sua completa realizzazione � durato circa 4 anni, � stato finanziato da istituzioni di diversi paesi ed in particolare con fondi provenienti dall�Ontario Institute for Cancer Research, dal Canadian Institutes for Health Research, dall�Israel Cancer Research Foundation, dall�Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc), dalla Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Firc) e dalla Societ� Italiana di Farmacologia (Sif).
[fonte: Il Tirreno Pisa]